Bruno De Marco - Alpino D'italia

Cappello alpino con la penna nera,

amicizie nate nella fatica vera,

finiti gli studi con grande tristezza,

il treno, la naia… addio giovinezza!

 

 Mamma e morosa, in gola “Lo giuro!”

ma non devo piangere, devo esser duro,

“brusca e striglia”, scarpe chiodate,

fiato corto ed unghie piantate…

 

Adolescente, con sui piedi le piaghe,

idee sul futuro confuse e assai vaghe,

nella gavetta la pasta fumante,

attorno alla tenda fango abbondante.

 

 Colpo in canna e sicura levata,

su in postazione “bravo” avanzata,

 la neve scende ghiacciata e fine

Penne Nere di guardia al confine…

 l'una di notte, baionetta sul fianco

il sonno mi prende, ormai sono stanco,

elmetto pesante, non posso far senza,

forse domani andiamo in licenza.

 

 Odore di muli e marce forzate,

Garand in spalla, e mani sudate,

zaino e spallacci, piccozza alla mano,

Alpini in colonna s’allontanano piano…

l'Aquila nera con un “8” stampato,

rivedo gli occhi d’un bocia imbranato,

il congedo d’un vecio ormai maturato.

Alpino d’Italia…