Super User

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Martedì, 22 Luglio 2014 02:00

Sergio Giovanni Mocellin

Sono andato sui monti del Grappa

nel ricordo di chi ha combattuto

ogni fiore un alpino caduto

ogni fiore un soldato nemico:

l’uno e l’altro mandati a morir.

 

Sono andato sul monte Asolone

tante volte conteso e assalito

ogni sparo un alpino colpito

ogni sparo un soldato nemico:

morti assieme ignorando perché.

 

Sono andato sul colle Berretta

quanti assalti in aperto terreno, ogni metro un alpino di meno

ogni metro un soldato nemico:

dai comandi costretti a obbedir.

 

Sono andato sul colle Caprile

tutto intorno dal fuoco sconvolto,

ogni zolla un alpino sepolto,ogni zolla un soldato nemico:

qui rimasti per sempre a dormir.

 

Sono andato al Sacrario del Grappa

e ho invocato per tutti la pace, una tomba all’ alpino che giace,

una tomba al soldato nemico: questo è il premio a chi è andato a morir.

Martedì, 22 Luglio 2014 02:00

Pietro Jahier - Prima marcia alpina

Uno per uno

 

bastone alla mano

 

e alla salita cantiamo

 

 

se chiedi le reni rotte alla mina

 

se chiedi il posto della gravina

 

se chiedi il ginocchio piegato a salire

 

se chiedi l'amore pronto a patire:

 

 

son io l'alpino, rispondiamo

 

e all'adunata corriamo

 

 

Ma la montagna, alpino, è franata

 

ma la tua tenda, alpino, è sparita;

 

alpino, tutta l'acqua è seccata

 

alpino, il vetrato gela le dita;

 

ma la tua penna è folgorata

 

ma la gran notte di nebbia è salita

 

 

Uno per uno

 

corda alla mano

 

dove non si passa passiamo.

 

 

E la balma di roccia ci ricoprirà

 

e l'acqua di neve ci disseterà;

 

la penna il fulmine domesticherà

 

la nebbia il sole l'avvamperà

 

quando l'alpino passerà.

 

 

Uno per uno

 

zaino alla mano

 

e nei riposi ci contiamo

 

 

Alpino, tu sei passato

 

ma il compagno che manca è ferito

 

la mitraglia l'ha arrivato

 

dalla croda l'ha distaccato

 

nella gola l'ha tranghiottito.

 

 

Dove sei, compagno caro,

 

al paese dovevi tornare;

 

se qualcuno lo potrà rivedere

 

gliene chiederà la tua mare.

 

Ma non sei stato abbandonato

 

ma ti veniamo a ritrovare.

 

 

Sei il nostro ferito

 

ti riprendiamo

 

al paese ti riportiamo

 

 

Tutti per uno,

 

mano alla mano

 

dove si muore discendiamo.

 

 

Tutti per uno,

 

mano alla mano

 

dove si muore discendiamo.

 

 

Ma il tuo compagno, alpino, è spirato

 

al paese non può tornare;

 

ma il suo lamento è dileguato

 

non ti chiama più a ritrovare.

 

Sulla coltrice del nevato

 

resterà solo a riposare.

 

 

Dove sei, compagno caro,

 

se al paese non puoi tornare

 

ma non sei stato abbandonato

 

ma ti veniamo a ritrovare.

 

 

Il viso bianco gli rasciughiamo

 

il corpo stronco gli ricomponiamo.

 

E' il nostro morto

 

ce lo riprendiamo

 

alla patria lo riportiamo.

 

 

Uno per uno

 

fucile alla mano

 

e lo vendichiamo.

 

Marzo, sopracroda.

 

Ai miei soldati dell'Alpago

 

e a ogni alpino.

Martedì, 22 Luglio 2014 02:00

Bruno De Marco - Russia

Difficile, sapete, è il raccontare

di così tanti Alpini che vanno a morire:

poco più che ragazzi, nei loro occhi la vita

che per stupidità viene loro scippata.

 

Penne Nere d’ Italia, la forza, il coraggio

il ritorno “a baita” è solo un miraggio.

Soltanto la follia di menti impazzite

poteva spedirli in queste lande infinite.

 

Folate di vento, più affilate di lame,

li divora il gelo, il sonno e la fame,

ma più che la fame, che ti strappa via il cuore

è vedere sdraiato un fratello che muore.

 

Lui cieco ti fissa, ma forse ti sente,

e tu lì sulla neve, che non puoi fare niente…

 

Una colonna umana, come a scuola i bambini,

passo dopo passo se ne vanno gli Alpini

e piantano pietosi dietro ad un’isba una croce,

e tutt’intorno pregano, ma non s’ode una voce

 

una vecchia in disparte osserva quel dramma:

suoi son occhi di pianto, suoi son occhi di mamma.

 

Sia vostra bandiera questo cappello,

che vi accomuna tutti, da fratello a fratello.

Vostra madre comune fu la sofferenza,

sorella invece la morte, come estrema licenza.

 

Ma cari Alpini, vorrei alfine sapere

perché questo prezzo vi han fatto pagare,

e perché mai, lo sa solo Iddio,

per anni la Patria vi ha condannato all’oblio.

Martedì, 22 Luglio 2014 02:00

Bruno De Marco - Alpino D'italia

Cappello alpino con la penna nera,

amicizie nate nella fatica vera,

finiti gli studi con grande tristezza,

il treno, la naia… addio giovinezza!

 

 Mamma e morosa, in gola “Lo giuro!”

ma non devo piangere, devo esser duro,

“brusca e striglia”, scarpe chiodate,

fiato corto ed unghie piantate…

 

Adolescente, con sui piedi le piaghe,

idee sul futuro confuse e assai vaghe,

nella gavetta la pasta fumante,

attorno alla tenda fango abbondante.

 

 Colpo in canna e sicura levata,

su in postazione “bravo” avanzata,

 la neve scende ghiacciata e fine

Penne Nere di guardia al confine…

 l'una di notte, baionetta sul fianco

il sonno mi prende, ormai sono stanco,

elmetto pesante, non posso far senza,

forse domani andiamo in licenza.

 

 Odore di muli e marce forzate,

Garand in spalla, e mani sudate,

zaino e spallacci, piccozza alla mano,

Alpini in colonna s’allontanano piano…

l'Aquila nera con un “8” stampato,

rivedo gli occhi d’un bocia imbranato,

il congedo d’un vecio ormai maturato.

Alpino d’Italia…

Martedì, 22 Luglio 2014 02:00

Costa Nino - La Forsa ‘d j’Alpin

Nostra forsa l’è pa côme ‘l tôrent

Ch’a sauta sghignôfland da rôch an rôch

E gonfi d’acque piturà ‘d paciôch

S’arval  për des e fa ‘d ciadel për sënt.

 

                Nôstra forsa l’è pa cola dël vent

                c’a romp le rame ‘d ‘jerbo a tôche për tôch

                e ch’a trasporta con le frange e j fiôch

                le nivole travers ‘l firmament.

 

La nôstra l’è la fossa ‘d la valanga

lha mach un crij – un sol –

quand ch’a lo sento

fin-a i luv ‘d la montagna a së spavento.

 

                L’è la forssa’d le fiôche sensa fanga

quand che dai brich

a calo giù ‘n t’la bassa

tuti ‘j fan largo e la valanga passa.

Martedì, 22 Luglio 2014 02:00

Cenci Nelson - "Nikolajewka"

Un’alba che nell’anima del sole

aveva la speranza.

Per immensi pascoli di neve

sotto un cielo arato di morte

più volte sui tuoi dossi

si logorò l’audacia

a cercarvi la vita.

Solo al finire del giorno,

con disperato grido, epica schiera di fantasmi

passò tra mesto mormorio di preghiere.

Scende ora il sole sull’alto del crinale

bagnando di luce i tuoi morti

e, in un vento di nuvole, fugge

il tuo solitario pianto

verso cieli lontani.

Non più aspre terre e profili di monti

nei loro occhi di vetro

ma lunghe file mute di uomini

su sentieri di ghiaccio.

 

La pista si è fatta di stelle

e cristalli di luna si spengono

su misere croci senza nome.

Martedì, 22 Luglio 2014 02:00

Cantini Aurora - Vecchio Alpino

Seduto se ne sta

un vecchio aplino

chino sui ricordi

sfilati dal cappello.

 

Sfiora quella penna

con tremore stanco

e sugli annacquati occhi

un lacrimare lento.

 

Tende l’orecchio

al vento ormai straniero

gelido nel morso

ad artigliare il cuore.

 

Solo tormenti e pianti

ode il vecchio alpino:

amici mai traditi

che ancor gli tendono la mano

lassù sperduti

come piume al vento

le loro penne mozze

a perenne giuramento.

Martedì, 22 Luglio 2014 02:00

Battisi Cesare - Alpini

Buoni e semplici

Come eroi e fanciulli;

audaci e prudenti

come soldati di razza:

robusti

resistenti

come il granito

dei loro monti;

calmi

sereni

come pensatori o filosofi;

col cuore pieno di passione

malgaro la fredda

scorza esteriore,

al pari dei vulcani

coperti di ghiaccio

e di neve;

tali apparvero nell’Alpe nostra

gli Alpini d’Italia.

Martedì, 22 Luglio 2014 02:00

Ballesio Giuseppe - L'Alpino

Noi che abbiamo varcato le più alte vette,

 

Noi che siamo scesi nei crepacci

 

Noi che abbiamo camminato sui ghiacci

 

Noi che ci siamo arrampicati sulle rocce

 

Siamo stati un po' su tutte  le vostre bocche

 

Nel tempo del conflitto chi c'era a difendere i confini?

Gli Alpini.

 

In quel periodo abbiamo perduto tanti fratelli,

ricordiamo anche quelli

che han dato la loro vita per darci un po' di benessere

però per loro è finito di essere

 

L'Alpino non è violento

lo dimostra il fatto che qualche

volta viene al Girasole a fare la polenta

invece di essere sui monti tra nevischio e tormenta.

 

Anche per noi un giorno la penna

sarà mozzata e allora tutto

sarà finito... però nei libri di storia

ci sarà sempre l'Alpino con i suoi atti di gloria.

Martedì, 22 Luglio 2014 02:00

Vecchio Scarpone

Lassù in un ripostiglio polveroso

fra mille cose che non servon più,

ho visto un poco logoro e deluso

un caro amico di gioventù.

Qualche filo d'erba

con fango disseccato,

fra i chiodi parea conservar,

era uno scarpone militar.

Vecchio scarpone quanto tempo è passato,

quante illusioni fai rivivere tu.

Quante canzoni, sul tuo passo ho cantato

che non scordo più.

Sopra le dune del deserto infinito,

lungo le sponde accarezzate dal mar.

Per giorni e notti insieme a te ho camminato,

senza riposar.

Lassù fra le bianche cime

di nevi eterne immacolate al sol,

cogliemmo le stelle alpine

per fame dono ad un lontano amor.

Vecchio scarpone come un tempo lontano,

in mezzo al fango con la pioggia e col sol,

forse sapresti, se volesse il destino

camminare ancor.

Vecchio scarpone, fai rivivere tu

la mia gioventù.