Super User
Dove sei stato Mio Bel Alpin
- Dove sè stato, mio bell'Alpino?
Dove sè stato, mio bell'Alpino,
Che ti ga cambià colore?
- L'è stata l'aria del Trentino,
L'è stata l'aria del Trentino,
Che m'ha fat cambià color!
- L'è stata l'aria dell'Ortigara,
L'è stata l'aria dell'Ortigara,
Che m'ha fat cambià color!
Sul Monte Nero c'è una tormenta,
Sul Monte Nero c'è una tormenta
Che m'ha fat cambià color!
La sul Pasubio c'è un barilotto.
La sul Pasubio c'è un barilotto.
Che m'ha fat cambià color!
Sul Monte Grappa c'è una bombarda
Sul Monte Grappa c'è una bombarda
Che m'ha fat cambià color!
E' stato il fumo della mitraglia
E' stato il fumo della mitraglia
Che m'ha fat cambià color!
- Ma i tuoi colori ritorneranno,
Ma i tuoi colori ritorneranno
Questa sera a far l'amore.
Di Qua’, di la’ del Piave
Di qua, di là del Piave
ci stava un’osteria.
Là c’è da bere e da mangiare
ed un bel letto per riposar.
E dopo aver mangiato e ben bevuto
oi bella mora se vuol venire
questa è l’ora d’andar a dormire.
Io si che vegnaria
per una volta sola
solo ti prego lasciarmi sola
che son figlia da maritar.
Se sei da maritare
dovevi dirlo prima
or che sei stata coi vecchi alpini
non sei figlia da maritare.
E dopo tanti mesi è nato un bel bambino,
non beve latte, ma succhia vino.
Bersagliere a Cento Penne
Bersagliere ha cento penne,
ma l’alpin ne ha una sola;
un po’ più lunga,
un po’ più mora;
sol l’alpino la può portar.
Quando scende la notte buia
tutti dormono laggiù alla pieve
ma con la faccia giù nella neve
sol l’alpin là può dormir.
Su pei monti vien giù la neve
la tormenta dell’inverno
ma se venisse anche all’inferno
sol l’alpin riman lassù.
Se dall’alto dirupo cade
confortate i vostri cuori
perché se cade in mezzo ai fiori
non gli importa di morir.
Barbe Nere Penne al Vento
Barbe nere penne al vento
lo squardo dell'aquila
e lotano siamo alpini paracadutisti
e dal cielo ci lanciamo
la picozza nella mano
saldo il cuor ferrato il pie
sulle cime arditi ci lanciamo
non ci trema in cuor la fe'
quando il cammin si fa piu'duro
mai ci arrestiam,mai ci arrendiam
quando il ciel si fa piu' scuro
allora noi cantiamo:
la' sui nevai
sconfinati e dominati dagli sci
la sui ghiacciai
dove il gelo tante vittime ghermi
la nostra pennasara'
sara' quella che su tutto brillera'
ed una voce che dira'dira' viva i veci
viva i bocia paracadutisti alpin
ed una voce che dira'dira'viva i veci
viva i bocia paracadutisti alpin
morta la'MAI STRACK!!!!!!!!!
Barbe Lunghe
Barbe lunghe, penne al vento
sguardo d'aquila lontan, siamo
gli alpini del battaglione Trento
che i confini difendiamo.
La picozza nella mano,
saldo il côr ferrato il pié,
su gli sci arditi scivoliamo
e mai non trema in côr la fé.
Quando il cammin si fa più duro
non esitiam, non ci arrestiam.
Quando il cielo si fa scuro
allora noi ripartiam.
Freddo nevaio sconfinato,
dominato dai nostri sci.
Aspro ghiacciaio che in un
giorno tante vittime ghermì.
La nostra penna sarà sarà
quella che sull'Alpe guizzerà,
e una voce echeggierà,
viva i baldi viva i veci
del glorioso 6° Alpin.
Aprite le Porte
Aprite le porte
che passano, che passano,
aprite le porte
che passano i baldi alpin!
freschi e bei, senza schei, bei putei
E come la marcia ben
le banda, la banda,
e come la marcia ben
le banda dei alpin!
Alpino della Julia
Alpino della Julia
prendi le scarpe nuove,
quelle che porti ai piedi
nessuno più le vuole.
Mancan le stringhe,
non ci son più le suole.
Chi le ha rubate?
Il fango dell'Albania.
Oh veci che si morti
sui sassi de le Tofane,
ve par che semo staj
'n gamba anca noi altri?
I ne ciamava i santi dell'Albania
ma no xe vero, semo soltanto
i fioli vostri, i fioli
de le montagne dell'Italia.
Alpino della Julia
mostraci le tue mani,
una la sembra sana
ma l'altra marca visita.
Mancan le unghie,
non ci son più due dita.
Chi le ha rubate?
Il ghiaccio della Russia.
Oh veci ....
La vostra strada scambiata
con la nostra strada de casa,
semo per sempre i fioli vostri,
i fioli de le montagne de l'Italia.
Alpino della Julia,
tua madre aspetta ancora,
dicevi di tornare,
non sei tornato più!
Lunga è la strada
che porta fin quassù,
chi ti ha rubato?
Il ghiaccio della steppa.
Al Comando dei nostri Ufficiali
Al comando dei nostri ufficiali
caricheremo cartucce a mitraglia
ma se per caso il colpo si sbaglia
a baionetta l'assalto farem.
Tu nemico che sei tanto forte
fatti avanti se hai del coraggio
e se qualcuno ti lascia il passaggio
noialtri Alpini fermar ti saprem.
Pena giunti in terra straniera
incontrammo la buffa fanteria
che invocava Giuseppe e Maria
voialtri alpini veniteci a salvar.
O care mamme che tanto tremate
non disperate pei vostri figlioli
che qui sull'alpe non siamo noi soli
c'è tutta l'Italia che a fianco ci sta!
Preghiera per l’Alpino Andato Avanti
Caro amico Alpino, che sei andato avanti,
noi piangiamo la tua dipartita
e ti ricordiamo con affetto e commozione,
per quanto in questa vita
hai dato alla Patria,
alla tua famiglia,
a tutti noi.
Lassù ora Tu hai ritrovato
Tanti vecchi amici alpini,
che ti hanno preceduto
nell’ultima marcia,
con i nostri gloriosi caduti.
Noi Ti preghiamo,
intercedi con loro
presso l’Altissimo,
presso Maria, madre di Dio,
S Maurizio, nostro Patrono,
perché gli Alpini
sappiamo restare sempre fedeli
a quegli ideali di amor patrio,
di spirito di sacrificio,
di concordia,
solidarietà e fratellanza,
che hanno fatto grandi, nel tempo,
il nostro Corpo
e la nostra Associazione.
Così sia.
80° Anniversario
CRONACA DI UN OTTANTENNIO
La celebrazione dell’ottantennio del Gruppo di Ciriè è iniziata il giorno 18 settembre 2004 con la sfilata per le vie cittadine della Fanfara Alpina Coassolese seguita dagli Alpini ciriacesi con visita alla Casa di Riposo “Il Girasole” dove è stato eseguito un concerto per gli anziani sotto la direzione del Maestro Paolo Coletti.
Domenica 19, nella Chiesa del Santo Sudario, si è aperta la mostra degli Alpini sul Fronte Greco Albanese, cui hanno partecipato alcuni dei nostri Soci che hanno esposto le loro fotografie scattate al fronte.
Venerdì 24, nel Salone del Centro Socio Culturale, si è esibito il Coro A.N.A. della Sezione di Torino, magistralmente diretto dal Maestro Giancarlo Nicola, che ha eseguito canti Alpini e di montagna fra gli applausi dei numerosi spettatori.
Sabato 25 gli Alpini hanno reso omaggio alle Penne Mozze ed ai Capi Gruppi andati avanti.
Nel pomeriggio sono stati festeggiati e premiati con una targa ricordo i Soci ultraottantenni: Airola Giovanni, Antonioli Silvano, Chiara Leonardo (uno dei pochi superstiti dell’affondamento della Nave Galilea), Chiara Vincenzo, Chiartano Domenico, Gallo Giovanni, Giacobino Giovanni, Leone Antonino, Ozella Francesco, Peraudo Carlo, Tempo Pietro.
Molti di questi hanno combattuto sul Fronte Greco-Albanese.
I festeggiamenti sono proseguiti con l’esibizione, in Piazza San Giovanni, dei musicisti e dei ballerini del Gruppo “li Barmenk” con balli franco provenzali ed occitani.
Il clou della festa è stato domenica 26.
Il corteo è partito dal cortile Filippi, con in testa la fanfara dei congedati della Brigata Alpina Taurinense, seguita dal Labaro Sezionale e dai Labari di Pavia e Casale, da 75 Gagliardetti della Sezione di Torino e da altri 8 Gagliardetti venuti da fuori Provincia, poi le rappresentanze delle varie Associazioni d’Arma e non. Chiudeva il corteo la Filarmonica Devesina.
Giunti al Cimitero, Parco della Rimembranza, si è proseguito con l’alzabandiera, la deposizione della Corona d’alloro al Monumento delle Penne Mozze, il discorso del nostro Capo Gruppo Carlo Prezzi che ringraziava le Autorità civili e militari, i Suoi Alpini e le loro Signore ricordando che ai Gruppi ed alle Associazioni intervenute non è stato consegnato nessun oggetto ricordo poichè i fondi destinati a tale scopo sono stati utilizzati per il restauro esterno della Cappella della Madonna della Neve e per la pavimentazione di una parte del cortile della Casa di Riposo il Girasole. Prendevano poi la parola il Sindaco Avv. Luigi Chiappero ed il Signor Giovanni Remondino a nome della Sezione di Torino.
È stata celebrata la Santa Messa dal Cappellano Militare, Ten. Col., Monsignore Tommaso Ribero, accompagnata dai canti eseguiti dal Coro dell’Università della Terza Età di Ciriè diretto dalla Maestra Angela Nessi Nava.
Si è riformato il corteo che ha sostato presso la Chiesetta della Madonna della Neve (La Madonin-a) ove è stata benedetta la targa che ricorda i lavori di ristrutturazione esterna della Chiesetta eseguiti dal Gruppo Alpini e Amici Alpini di Ciriè.
Dopo una sosta al Monumento ai Caduti di tutte le Guerre in Piazza D’Oria e gli onori militari le Fanfare si sono esibite in alcuni inni tra cui l’Inno Nazionale suonato da entrambe.
Si è proseguito per via Remmert fino al Capannone Bogetto dove è stato servito, a circa 300 persone, un ottimo rancio alpino dalla Ditta Barbero Danilo.
Durante ed al termine del pranzo, la Fanfara della Taurinense ha eseguito un applauditissimo carosello, intorno ai tavoli, seguito dai nostri Alpini con il bandierone tricolore.
Era presente al pranzo anche una rappresentanza Argentina di ben 5 Alpini.
Si ringraziano: La Fanfara dei Congedati della Taurinense che ha devoluto il suo compenso alla Casa di Riposo “Il Girasole” e all’A.T.S.M. (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), le donne degli alpini e non che si sono prestate in ogni modo per la buona riuscita della manifestazione, e in particolare quelle che hanno portato, con gioia ed orgoglio, il bandierone tricolore lungo tutto il percorso della sfilata.
Un grazie a tutti dal più profondo del cuore.
G.M.